mercoledì 23 luglio 2008

Per cominciare


Voglio parlare di immigrazione, ma non mi interessa mettere in mezzo il pacchetto sicurezza, la Bossi Fini, le discussioni parlamentari e mediatiche o quant'altro.
Non perché voglio aprire un blog "apolitico", questa parola per me non dovrebbe neanche esistere, ma perché voglio cercare di tirare fuori altre storie, altri punti di vista, partendo dalle mie esperienze personali, toccando anche i miei studi ma senza mai cadere nella trappola dell'intellettuale a tutti i costi.
Volevo iniziare riportando un discorso di Nelson Mandela, e sicuramente più avanti lo metterò, ma poi ho pensato che preferisco iniziare parlando un po' di me.

mi chiamo Ginestra, ho 24 anni e vivo a Roma da quando ne ho 3. Prima vivevo in campagna, è lì che ho avuto il mio primo incontro scontro col diverso: il nostro gallo non era esattamente entusiasta del fatto che accarezzavo le sue galline; forse è da allora che ho iniziato a cercare la giusta distanza dall'altro.
L'ultimo anno dell'asilo l'ho fatto a Pechino, nel 1990 in una scuola pubblica di soli cinesi, o quasi, anche se i miei ricordi sono molto labili sento che la sensazione di essere io la straniera, la diversa, ha segnato il mio atteggiamento verso lo straniero.
Anche in Italia ho sempre avuto la fortuna di avere compagni di scuola stranieri, e insegnanti che hanno sfruttato al meglio quest'opportunità per stimolare la nostra curiosità verso posti lontani e abitudini di vita diverse.
Le mie baby sitter erano tutte straniere, e attualmente mio padre ha una compagna Venezuelana, con un figlio di 15 anni che ormai considero come un fratello.
Crescendo così mi è sembrato piuttosto strano accorgermi che la convivenza con lo straniero non è affatto naturale, che le persone che non hanno avuto percorsi di crescita come i miei sono invece facilmente influenzabili dai messaggi allarmisti che i media lanciano in continuazione.
è per questo che voglio in questo blog raccontare storie semplici, esperienze personali di vita quotidiana, perché penso che l'integrazione passi prima di tutto dai rapporti umani, dagli incontri.
Spero che questo spazio diventi un'incrocio caleidoscopico di punti di vista, per conoscere chi è diverso, per sentirsi diversi.